«Le racconto molto semplicemente qualcosa della mia vita. Crediamo che a Dio piaccia scegliersi un piccolo gruppo di persone che vivono partecipando in modo più intimo alla Sua vita e crediamo di essere tra i fortunati. Non sappiamo secondo quali criteri sia operata la scelta. Certamente non per dignità o meriti e per tale motivo la grazia della chiamata non ci rende superbe, piuttosto umili e grate. Il nostro compito è amare e servire. E poiché Dio non abbandona mai il mondo che ha creato, e soprattutto ama tanto gli esseri umani, per noi è naturalmente impossibile disprezzare il mondo e gli uomini. Non abbiamo lasciato il mondo perché lo riteniamo inutile ma per essere libere per Dio. E se Dio lo vuole, dobbiamo riprendere i rapporti con quanto si trova al di là delle nostre grate».
Edith Stein, Lettere a Roman Ingarden 1917-1938, Lev, 2001, 338-339.