Un venditore di tappeti mi dice che i tappeti non li vuole più nessuno. Gli antiquari piangono e spesso chiudono. Sfoglio i cataloghi delle aste e constato che i quadri astratti te li tirano dietro. Un’amica mi racconta di avere ereditato dell’argenteria, sperava di ricavarne un bel gruzzolo ma gliel’hanno comprata a peso perché l’argento è morto insieme alle vecchie zie. Gli orologi sono obsoleti, nel collezionismo si è interrotto il ricambio. I gioielli come sempre si perdono e più di sempre vengono sottratti. Non ci sono più i beni-rifugio di una volta. È rimasto il presepe. È appunto scritto: “Non accumulate tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece tesori in cielo”. Il presepe è un pezzetto di cielo trasportato in terra, può essere di qualsivoglia materiale, perfino di carta e dunque di modestissimo valore venale e nessun interesse criminale. Chi cerca un investimento sicuro, con soglia d’accesso molto bassa e senza costi occulti, capace di garantire dividendi nel breve come nel lunghissimo termine, approfitti di questi giorni di Avvento.
Camillo Langone
Il Foglio