«Ciò che manca non è né la parola né lo scritto, ma il silenzio e l’azione. Infatti, oltre tutto, le parole distraggono, mentre il silenzio e l’azione raccolgono lo spirito e lo rinvigoriscono. Perciò appena una persona conosce ciò che le è stato detto per il suo profitto, non ha più bisogno di pronunciare né di ascoltare parole, ma di agire davvero con silenzio e con cura, in umiltà, carità e disprezzo di sé, senza andare subito in cerca di novità, ricerca che serve solo a soddisfare l’appetito in cose esteriori (senza poterlo saziare) e a rendere lo spirito fiacco e vuoto, privo di ogni virtù interiore. La maggiore necessità che abbiamo è quella di tacere con l’appetito e con la lingua dinanzi a questo Dio, il cui linguaggio, che Egli solo ode, è l’amore silenzioso».
S. Giovanni della Croce, Lettera alle Carmelitane Scalze di Beas, 22 novembre 1587.