Saper dire grazie… a Dio!

«Dobbiamo diventare… un rendimento di grazie al Signore. E’ ovvio che per diventarlo bisogna renderci conto che il Signore ci colma di grazia; bisogna renderci conto che siamo oggetto della sollecitudine di Dio; bisogna renderci conto che la trama delle grazie del Signore ci avvolge, potremmo dire addirittura ci intride, ci permea, ci sostanzia. E’ un modo di vedere la vita il rendimento di grazie; è un modo di interpretare l’esistenza… Quante cose da imparare per la nostra vita spirituale, per la nostra vita di preghiera! La nostra vita è tutta un tessuto di grazie di Dio: abbiamo ricevuto tutto dal Signore. Più ci pensiamo, più abbiamo da essere sorpresi e sopraffatti. … [se ci pensassimo] passeremmo di meraviglia in meraviglia perché quel contemplare ogni giorno la fedeltà di Dio… quasi ad essere ostinato nella sua misericordia, finirebbe col rendere la nostra vita gaudiosa… Ce n’è tanto bisogno al giorno d’oggi… ci sarebbe tanto pessimismo di meno. Ci sarebbe un senso della Provvidenza più vivo, più vivo, più vivo! Quando incontriamo tanta gente costernata perché “cosa succede? – Cosa succederà? – In che tempo viviamo?” se noi avessimo il cuore colmo di rendimento di grazie forse rassereneremmo tanti spiriti e tanti cuori ed accenderemmo tante speranze nel mondo… Non è una testimonianza che dobbiamo rendere al Signore che se la merita? Questo Signore che non dorme, questo Signore che non è distratto, sopraffatto, deluso, esaurito… che non è invecchiato, questo Signore che è il glorioso Signore di sempre, di sempre, di sempre!»

 

Card. Anastasio Ballestrero

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