A proposito delle Reliquie di Santa Teresa

Dopo il decesso delle sorelle, era usanza, nei monasteri carmelitani, redigere una notizia necrologica e inviarla agli amici del monastero. Quella di Teresa di Gesù Bambino fu redatta a partire dai tre manoscritti autobiografici che lei stessa aveva scritto per obbedienza. Il successo travolse la prima edizione de Storia di un’anima, pubblicata il 30 settembre 1898, in 2000 copie, seguita da una seconda edizione nel maggio 1899 ; 6000 esemplari nel 1900. Le traduzioni si susseguirono, prima in inglese nel 1901, poi nei quattro anni successivi, in otto lingue.

Molto presto, i lettori de Storia di un’anima vennero in pellegrinaggio a Lisieux sulla tomba di Teresa. Scrivevano al Carmelo chiedendo delle reliquie. Il movimento si ingrandì: un corteo di pellegrini saliva quotidianamente dalla stazione con le vetture a cavallo fino alla tomba, sulle alture della città. Si verificarono alcuni miracoli, tra cui il 26 maggio 1908, la guarigione di Regina Fouquet, una bambina cieca di 4 anni, di origini modeste, che era stata portata dalla mamma sulla tomba della santa il giorno prima. Questo miracolo suscitò molto scalpore.

Da allora, i pellegrinaggi divennero sempre più numerosi e di una certa importanza; si prega con le braccia in croce, si lasciano lettere e fotografie, si portano fiori, si depositano ex-voto: stampelle, bastoni per attestare una guarigione (cf. Guide complet du Pèlerin, Descouvemont, p. 44), si accendono ceri…

Il corpo di Teresa fu riesumato al cimitero di Lisieux il 6 settembre 1910, in presenza del vescovo e di centinaia di persone. I resti sono deposti in una bara di piombo e trasferiti in un’altra tomba. Una seconda esumazione ebbe luogo il 9-10 agosto 1917. Il 26 marzo 1923, ebbe luogo la traslazione solenne della bara dal cimitero alla cappella del Carmelo. La beatificazione di Teresa avverrà a Roma il 29 aprile 1923, la canonizzazione ebbe luogo a Roma il 17 maggio 1925.

A Lisieux, il 30 settembre 1925, il legato del Papa, il cardinal Vico, si inginocchiò davanti al reliquiario semiaperto in cui riposa il corpo di Teresa, per depositare una rosa d’oro nella mano della statua, realizzata nel 1920 dal monaco Maria Bernardo della Trappa di Soligny.

Ma come spiegare questo “uragano di gloria” che, in un quarto di secolo, fece conoscere al mondo intero questa ragazza morta a 24 anni e 8 mesi ?

Il libro di Mons Guido Gaucher, “Teresa Martin”, dopo la lettura critica dei suoi scritti ci permette di capirne le ragioni. Fu l’itinerario di una donna che ha osato credere, con temeraria audacia, all’Amore misericordioso del Padre, “la realtà fondamentale del Vangelo” (Giovanni Paolo II a Lisieux). Non è nostra intenzione presentare qui il messaggio di Teresa, nè ciò che ha fatto conoscere nel mondo intero il più giovane Dottore della Chiesa. Vogliamo solo delineare tutto ciò che si riferisce alle reliquie di Teresa, sia a Lisieux, sia nei diversi paesi in cui sono state portate in pellegrinaggio.

 

Mons. Bernardo Lagoutte
Rettore della Basilica di Lisieux

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