12 vergini sagge intorno ai confessionali
Sotto il grande affresco della controfacciata, a lato della bussola d’ingresso alla Basilica, intorno ai due confessionali in pietra (con le due formelle scolpite nel legno: l’incontro del Figliol prodigo con il Padre e la peccatrice che lava i piedi al Signore, opera di Vincenzo Moroder junior, troviamo una teoria di dodici statue in marmo di fattura armoniosa ed espressiva, disposte a tre a tre. Al centro di ogni terna è stata posta una Virtù Cardinale che si trova così inclusa tra due Beatitudini, sinteticamente evocate dai vangeli di Matteo e Luca: (da sinistra) BEATI PAUPERES (beati i poveri), FORTITUTO (fortezza), BEATI MUNDO CORDE (beati coloro che hanno il cuore puro); BEATI MISERICORDES (beati i misericordiosi), JUSTITIA (giustizia), BEATI MITES (beati i miti); BEATI QUI PERSECUTIONES PATIUNTUR (beati coloro che subiscono persecuzioni), PRUDENTIA (prudenza), BEATI QUI ESURIUNT JUSTITIAM (beati coloro che hanno fame di giustizia); BEATI QUI LUGENT (beati coloro che piangono), TEMPERANTIA (temperanza), BEATI PACIFICI (beati i pacifici).
La collocazione all’interno della Basilica di queste immagini e parole così importanti è certamente ambivalente: ci troviamo all’ingresso (ma le statue sono rivolte verso l’Altare e non sembrano pensate per accogliere colui che entra, piuttosto forse colui che esce e “rientra” nel mondo), ci troviamo ai piedi del grande affresco (dove tutto il popolo di Dio è raffigurato in cammino verso la cima del Carmelo, verso l’incoronazione della Vergine Santissima, Signora del monte, verso la Trinità), dove certamente le beatitudini e le virtù cardinali regnano sovrane; siamo infine a fianco di due confessionali molto importanti, luogo dove un tempo si sostava in preghiera attendendo il proprio turno, confessionali simbolicamente legati al ricordo del battesimo che vive ogni fedele che entra in chiesa segnandosi con l’acqua benedetta e caratterizzati da due scene evangeliche (la parabola del Padre misericordioso e del figlio rinato ed il racconto del perdono accordato a Maria Maddalena) che indicano la via delle virtù e delle beatitudini.
In questa ambivalenza di significati credo si possa accordare una certa preferenza al terzo: le beatitudini e le virtù che di esse e delle altre virtù fungono da cardine, sono state collocate lì, insieme alle già citate scene evangeliche di misericordia, in funzione dei penitenti bisognosi di essere illuminati sulla profondità della loro iniquità. Solo la luce del bene, lo splendore della verità del nostro fine ultimo, sono infatti in grado di farci conoscere il male e farci sentire il nostro bisogno di perdono, redenzione e salvezza.
Dodici vergini sagge, all’entrata della nostra Basilica di santa Teresa di G. B., attendono, nella notte, l’incontro con lo Sposo, Figlio del Padre ricco di Misericordia.
p. Giacomo Gubert ocd