Alle pagine 87 e 88 del recente volume di Elio Guerriero Servitore di Dio e dell’umanità. La biografia di Benedetto XVI (Mondadori 2016) potete trovare il racconto della morte, serena ed edificante, del padre di Joseph Ratzinger (padre e figlio portavano lo stesso nome: in questa foto li vediamo entrambi sulla destra). Leggiamo dunque come in casa Ratzinger si facesse uso della Melissa, rinomato prodotto dei Padri Carmelitani Scalzi della Provincia veneta…
“Dopo la conclusione del semestre estivo Joseph e la sorella raggiunsero il fratello Georg e i genitori a Traunstein per le ferie estive dopo le fatiche del trasloco e dell’insegnamento. Si preparava un agosto magnifico, ricco di intimità, di rilassamento, di buone letture e di tanta musica. Ancora una volta, però, l’idillio subì una brusca rottura. Poco dopo la metà del mese, una notte mamma Maria chiamò Georg, che abitava al piano superiore, pregandolo di scendere perché il papà stava male. Egli accorse prontamente, diede al padre alcune gocce di melissa che sembrarono almeno per il momento sollevarlo, quindi chiamarono un medico. Questi non riscontrò nulla di particolarmente grave e la vita riprese almeno per il momento il suo corso.
Anche papà Joseph ritornò alle sue abitudini: il 23 agosto andò in seminario ad ascoltare un sermone del figlio minore, il professore. Dopo pranzo accompagnò la moglie in una lunga passeggiata. Al ritorno a casa, passando davanti alla chiesa parrocchiale, entrarono per una visita al Santissimo ed egli pregò con un fervore particolare che non sfuggì alla moglie. I tre fratelli, intanto, rassicurati, colsero l’occasione per una escursione a Tittmoning, il paesino ai confini con l’Austria. La gita si svolse in un’atmosfera di gioiosi ricordi e d’incanto per la natura.
Alla sera, tuttavia, li attendeva un brusco richiamo alla realtà. Tornato a casa, papà Joseph si sentì male, svenne e cadde a terra di peso. Si trattava di un grave colpo apoplettico da cui non si riprese più. Morì due giorni dopo, il 25 agosto 1959, attorniato dall’affetto della moglie e dei figli. Da sempre legato ai suoi, Joseph avvertì il colpo: la famiglia aveva perduto uno dei suoi cardini. Erano, nondimeno, di consolazione il modo sereno e edificante in cui il papà era morto e la consapevolezza che un membro della famiglia era entrato nell’eternità di Dio”.