Dio guarda il cuore

Come un cammino verso la Luce, al Carmelo ogni frammento di ordinarietà è scintilla in grado di incendiare la vita, di purificare lo sguardo, di illuminare la coscienza, di riscaldare il cuore. Anche le lacrime, le possibili circostanze faticose, i momenti bui, qui non oscurano i contorni delle cose, né spengono gli orizzonti, piuttosto interpellano, mettono in gioco, trascinano nel vortice salutare della continua conversione…, immettono nella fattibilità di una cammino di santità a partire e non nonostante la nostra miseria e creaturalità.

Qui, se si fa sul serio, ogni giorno, il Vangelo è scommessa per imparare a vedere oltre la superficie dei fatti; per conquistare la vista del cuore -quella che i Padri antichi chiamavano “cardiognosi”- conoscenza del cuore, desiderio e capacità di guardare come guarda Dio: l’uomo guarda l’apparenza, Dio guarda il cuore (1 Sam 16,7) . Qui, può sembrare utopia, ma la vita ci stringe alla vita nella dialettica di forza e tenerezza, timore e desiderio, speranza e certezza, limite e risorsa…. Qui, al Carmelo, tutto -se lo vogliamo- diviene occasione di purificazione dal non-amore; qui si impara ad entrare nell’altro attraverso la porta del cuore, nella sua verità spennellata dai chiaro-scuri dei suoi amori e dolori.  Non c’è esperienza più bella e autentica del sentirsi cercati, desiderati dalla Luce, proprio mentre si è oscurati dalla propria cecità; proprio  nei frangenti del proprio limite, ai bordi del proprio peccato. Sì, qui si sperimenta una fragilità che è forza, una debolezza che è luogo della manifestazione della potenza di Dio, del suo amore trasformante…. E si intuisce che davvero Dio guarda il cuore.

Il luogo dove nasciamo e rinasciamo, la stanza più intima del castello interiore… direbbe Teresa d’Avila… Non i nostri pensieri, le idee più o meno giuste o sbagliate che produciamo o abbracciamo; non i sentimenti avviluppati in un groviglio di luci ed ombre; non la nostra volontà più o meno affidabile ma il cuore che sceglie, custodisce, decide; il cuore aperto ai sogni, foriero di progetti, proteso oltre … affascinato dal richiamo di eterno dentro al quale continuamente pulsa: 
inquieto è il nostro cuore finché non riposa in te (S. Agostino) e sempre più dilatato sui confini di una vita offerta, donata,  completamente consegnata all’Unico Tesoro. Dov’è il tuo tesoro là sarà il tuo cuore (Mt 6,21).

 

Monastero Janua Coeli

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