«… Per tutta la sua vita sopportò aridità. Quando le sue pene diventavano più grandi, la lettura degli autori spirituali la lasciava nella freddezza, ma il santo Vangelo che portava costantemente sul cuore, occupava il suo spirito e nutriva la sua anima. Nel 1895 scriveva: “All’età di diciassette e diciotto anni non avevo altro nutrimento spirituale che le opere del nostro padre San Giovanni della Croce: ma più avanti tutti i libri mi lasciarono nell’aridità e sono ancora in questo stato. In questa impotenza la Sacra Scrittura e l’Imitazione di Cristo mi vengono in aiuto. In esse trovo un cibo solido e tutto puro. Ma è soprattutto il Vangelo che mi intrattiene durante le orazioni, in esso trovo tutto ciò che è necessario alla mia anima…”».
A cura di Amata Ruffinengo, Testimoni di Teresa di Gesù Bambino. Dai Processi di Beatificazione e Canonizzazione, OCD, 45.