«Nostro Signore soggiunge che la via della perfezione è stretta. Con questa espressione egli vuole insegnarci come l’anima che desidera avanzare in questo cammino deve non solo entrare per la porta angusta liberandosi dai beni sensibili, ma anche restringersi, espropriandosi e sbarazzandosi completamente anche di quelli spirituali. E così possiamo riferire alla parte sensitiva dell’uomo quanto Nostro Signore dice della porta angusta, e a quella spirituale e razionale ciò che egli afferma intorno alla via stretta. La causa di ciò che egli dice: pochi sono coloro che la trovano, va ricercata nel fatto che poche sono le anime le quali sappiano e vogliano entrare in questa estrema nudità e perfetto vuoto di spirito. Poiché questo sentiero che conduce al sublime monte della perfezione sale verso l’alto ed è stretto, non può essere affrontato che da viandanti i quali non portino carichi che li aggravino secondo la parte inferiore e pesi che siano loro di impedimento per quanto riguarda quella superiore. Giacché si tratta di un impegno in cui si cerca e si guadagna solo Dio, Dio solo si deve cercare e guadagnare».
S. Giovanni della Croce, Salita del Monte Carmelo, Libro 2, Capitolo 7, 3