Tutti noi sperimentiamo il fallimento, in piccoli modi – come sbagliare un test di geometria a scuola – o in modi abbastanza seri da cambiarci la vita. Indipendentemente dai dettagli, conosciamo tutti quel senso di affondamento che deriva dal fallimento. Ma possiamo davvero definire qualsiasi delusione un vero e assoluto fallimento? Una cosa può sembrare negativa in un certo momento, ma cosa ne pensa Dio? Come sempre, controlla tutto e sa come trasformare un fallimento nella più grande benedizione della vita di una persona.
Prendiamo come esempio la vita di Louis e Zélie Martin. Louis Martin, nato in una famiglia fortemente cristiana, decise di non seguire la carriera militare del padre, perseguendo invece la chiamata al sacerdozio. A 20 anni se ne andò sulle Alpi svizzere per entrare tra i Canonici Regolari della Congregazione Ospedaliera del Gran San Bernardo (l’ordine religioso famoso per il cane omonimo). I monaci gli chiesero di migliorare la sua conoscenza del latino. Lui cercò di impararlo, ma alla fine rinunciò. Essendogli stato negato l’ingresso in monastero, Louis si fermò a Rennes e a Strasburgo per imparare l’altre dell’orologeria. Poi tornò ad Alençon, dove mise su il proprio negozio.
Anche Zélie (nata Marie-Azélie Guérin) crebbe in una famiglia devota, e anelava a consacrarsi a Dio nella vita religiosa. Cercò di entrare tra le Sorelle della Carità nell’ospedale di Alençon, ma la superiora la scoraggiò per via della sua salute fragile. Salda nella fede, Zélie pregò Dio: “Mio Dio, visto che non sono degna di essere tua sposa come mia sorella, entrerò nello stato matrimoniale per fare la tua santa volontà. Ti prego allora di farmi avere molti figli, e che possano essere tutti consacrati a te, mio Dio”. Se aveva abbastanza fede da vedere dove Dio la stesse portando, Zélie aveva ancora il cuore spezzato per quel rifiuto. Scrisse molti anni dopo: “Per un periodo molto lungo, la mia mente e il mio cuore erano solo al monastero della Visitazione… Avrei voluto nascondere la mia vita con [mia sorella]”. Zélie allora si dedicò a realizzare pizzi, iniziò la sua attività e divenne nota per questo.
Philip Kosloski