S. Teresa di Gesù Bambinoù
Lettere a Celina
8 maggio 1888
Ti mando, mia cara Celina, due piccole tovaglie da farvi il giornino alla macchina. So che hai tanto da fare, ma sono sicura che non rifiuterai questo servizio alla tua piccola Teresa. Penso che due giornini andrebbero bene. Ce n’è già uno, ma è troppo basso. Occorre fare il secondo giornino più distaccato. Desidererei che fossero pronte, al più tardi, domani dopo cena perché giovedì è l’Ascensione.
Oggi sono quattro anni che ho fatto la prima comunione, ci pensi?… Quante grazie da allora mi ha fatto il buon Dio! Mia cara Celina, ci sono dei momenti nei quali mi domando se è proprio vero che sono al Carmelo; qualche volta mi pare quasi impossibile. Ahimè! Che cosa ho fatto per il buon Dio perché mi ricolmi di tante grazie?
Domani sarà un mese che sono lontana da te, ma mi sembra che non siamo separate. Che importa il luogo dove ci troviamo!… Se anche ci separasse l’oceano, resteremmo unite perché i nostri desideri sono gli stessi e i nostri cuori battono all’unisono… Sono sicura che mi comprendi. « Che importa dopo tutto che la vita sia allegra o triste, arriveremo ugualmente al termine della nostra vita quaggiù ». Una giornata di carmelitana passata senza sofferenza è una giornata perduta; per te, è la stessa cosa, perché tu sei una carmelitana nell’anima.
Abbraccia Leonia per me.
La tua Teresina del Bambino Gesù
Gennaio 1889
Gesù e la sua croce!…
Sorella cara,
Sì, tesoro mio, Gesù è accanto con la sua croce! Privilegiata del suo amore, ti vuole rendere simile a se. Perché spaventarsi di non poter portare questa croce senza sentire la propria debolezza? Gesù sulla via del Calvario è caduto ben tre volte e tu, povera piccola, non vorresti essere simile al tuo Sposo, non vorresti cadere cento volte, se è necessario, per provargli il tuo amore, rialzandoti dalla caduta con più forza di prima!… Celina… bisogna proprio che Gesù t’ami d’un amore particolare per provarti così. Lo sai che io ne son quasi gelosa? A quelli che amano di più, dona di più, a quelli che amano meno, dona meno…
Ma tu non senti l’amore per lo Sposo, vorresti che il tuo cuore fosse una fiamma che sale verso di lui senza la più leggera nuvola di fumo… Fai bene attenzione che il fumo che ti circonda è solo per te, per toglierti tutta la vista del tuo amore per Gesù. La fiamma non è veduta che da lui solo ed è allora che arriva tutt’intera a lui. Infatti, quando ce ne mostra un po’, subito interviene1’amor proprio a spegnere tutto come un vento fatale! …
Mi fai, in questo momento, l’effetto d’una persona che è circondata da immense ricchezze la cui vista si perde all’orizzonte. Questa persona vuole voltar loro le spalle perché, essa dice, troppe ricchezze le sarebbero d’impaccio, non saprebbe che farsene. Meglio lasciarle perdere o permettere che siano prese da altri! …Questi altri non verranno perché quelle ricchezze sono state preparate per la fidanzata di Gesù e soltanto per lei …
” Dio butterebbe all’aria il mondo per trovare la sofferenza e donarla ad un’anima sulla quale il suo sguardo divino si è posato con un amore indicibile…”.
Che possono importare a noi le cose di questa terra? Sarebbe forse la nostra Patria questo fango, così poco degno di un’anima immortale? E che c’importa a noi che degli uomini miserabili vadano mietendo le muffe che spuntano su questo fango. Quanto più il nostro cuore abita in cielo, tanto meno sentiamo tutte queste punture di spillo…
Ma non credere che il sentirle non sia una grazia e una grande grazia, perché allora la nostra vita è un martirio e un giorno Gesù ci darà la palma. ” Soffrire ed essere disprezzato “! Quale amarezza ma anche quale gloria! Ecco la divisa del “giglio-semprevivo”. Nessun’altra gli si potrebbe adattare.
Il mio cuore ti segue nel nobile compito che Gesù ti ha affidato. Tu non sei un soldato, sei un generale! Soffrire ancora e sempre… Ma tutto passa.