Un gruppo di fedeli è stato trascinato con forza dalla polizia il 3 agosto scorso perché si opponeva alla demolizione della chiesa di Santa Rita, al cui posto sorgerà un parcheggio
Forze dell’ordine in assetto antisommossa entrano in un edificio e portano via, ad una ad una, le persone che vi si sono asserragliate dentro. A causa della strenue resistenza opposta, le strattonano di forza e le trascinano lungo il pavimento.
Le scene che si sono consumate questa mattina presto, a Parigi, sembrano raccontare l’ennesimo sgombero di un palazzo occupato da parte di attivisti per il diritto alla casa. C’è tuttavia un particolare che balza agli occhi e testimonia che si tratta di altro. Alcuni “occupanti”, stavolta, non indossano abiti casual, bensì la talare dei sacerdoti. Sono loro gli obiettivi preferiti dei flash fotografici.
Del resto non capita tutti i giorni che un cospicuo drappello di fedeli e preti si ritrovi a compiere un gesto di tal risma. Pare proprio che questi cattolici parigini abbiano raccolto l’invito lanciato da Papa Francesco da Cracovia, qualche giorno fa, a “scendere dal divano”. Lo hanno fatto per difendere le mura della loro chiesa, dedicata a Santa Rita, da una decisione che è segno evidente di un’Europa che lascia seccare le sue radici cristiane: essere abbattuta per far posto a un parcheggio per auto.
Quella che la questura pensava fosse una formalità, si è trasformata stamattina in un lavoro impervio. Freddo e lapidario il comunicato emanato dalla Polizia una volta tornata la calma presso la chiesa di Santa Rita: “Trenta persone si sono radunate all’interno dell’edificio per opporsi alla presa di possesso del luogo. La loro evacuazione è stata completata senza incidenti”.
Questa breve velina della questura nasconde però un particolare: l’irruzione all’interno dell’edificio sacro è avvenuta mentre si stava celebrando una Messa. Lo ha raccontato su Twitter Frédéric Lefebvre, politico di centro-destra, già ministro del Commercio ai tempi della presidenza Sarkozy. Anche lui era presente stamattina, mischiato tra i fedeli insieme ad esponenti del Front National e deputati dell’Ump (maggior partito di centro-destra) come Philippe Goujon, sindaco del distretto di Parigi in cui si trova la chiesa.
Il subbuglio intorno al destino di questo luogo sacro va avanti da tempo. L’associazione titolare della chiesa (la belga Les Chapelles Catholiques et Apostoliques) ha messo in vendita la struttura nel lontano 2000. Ma soltanto dieci anni dopo la Commissione francese che si occupa di questi casi ha dato l’autorizzazione per la cessione, ritenendo che non ci fossero motivi artistici o urbanistici tali da impedire che ciò avvenisse. È così che l’associazione titolare ha ceduto l’edificio alla società immobiliare Garibaldi, che ne ha stabilita la demolizione per costruire sul posto un parcheggio.
A seguito della transazione, si è formato tuttavia un ampio fronte di oppositori, che va dal mondo politico a quello intellettuale e che comprende anche la celebre Brigitte Bardot. La decisione della Commissione fu contestata nel 2014 anche da un gruppo di architetti, che evidenziò la singolarità degli archi di stile neo-gotico della chiesa, costruita agli inizi del ‘900.
Tutto inutile. Il potere dei soldi ha prevalso sul senso del sacro e pure sulle considerazioni artistiche. Il 5 ottobre 2015 sarebbe dovuta avvenire la demolizione, se non fosse che l’energia di un gruppo di fedeli si è messa di traverso.
Fin dalla cessione dell’edificio, infatti, i cattolici parigini (guidati dal clero dell’Istituto del Buon Pastore) hanno ricominciato ad animare Santa Rita. Messe quotidiane, rosari di gruppo, battesimi e finanche la benedizione degli animali, che avviene ogni anno ad inizio novembre, da qualche anno sono tornati ad essere tratti distintivi di questa chiesa. Pertanto la demolizione prevista in autunno è slittata a data da destinarsi.
Venditori ed acquirenti si sono allora rivolti alla giustizia francese. Lo scorso 6 gennaio (curiosa coincidenza con l’Epifania) il Tribunale amministrativo di Parigi ha ordinato una data definitiva per la demolizione. Di qui l’intervento di stamattina della polizia, per dare esecuzione alla sentenza dei giudici.
Si prevede pertanto che tra poche ore quest’ennesimo simbolo della civiltà cristiana in Europa cadrà sotto i colpi delle ruspe. Tra pochi mesi, al suo posto, sorgerà un grigio parcheggio. Gli automobilisti parigini avranno un servizio in più nella loro città, ma rinunceranno a un patrimonio di bellezza nonché a una fonte di spiritualità e a un pezzo delle proprie radici.
Il destino che attende Santa Rita è lo stesso che è spettato a tantissime altre chiese in Francia e in altri Paesi al di sopra delle Alpi. Dal 2000 al 2013 sono state rase al suolo 20 chiese in Francia e, secondo un rapporto del Senato francese, altre 250 si apprestavano alla stessa sorte. La società dei consumi spazza via ogni luogo che non genera profitto. Ciò che non potrà spazzare via è però la fede indomita di uomini e donne come quelli che stamattina hanno opposto resistenza all’interno di Santa Rita.