Tu sei l’Uomo che non avevi dove posare il capo

Fu questa la presentazione che Gesù faceva a chi gli chiedeva di essere suo discepolo. La sentiamo rivolta anche a noi, se vogliamo diventare pienamente suoi discepoli. Che cosa significa questa affermazione e che cosa comporta nella nostra vita? Non vogliamo dare alla frase di Gesù un valore restrittivo. Gesù non si lamenta della estrema povertà nella quale vive. Egli afferma che, effettivamente, non ha dove posare il capo, cioè che non ha in chi riporre la sua fiducia. Durante la cena dell’ultima Pasqua l’apostolo Giovanni poté posare il suo capo sul petto di Gesù. In lui riponeva, giustamente, tutta la sua fiducia. Per chi si incammina sulla via della “conformità” questa norma diventa essenziale. Soltanto Dio può dare conforto, riposo, pace a chiunque spera in lui. Non bisogna avere null’altro su cui posare il capo se non sul cuore di Dio. Bisogna sapersi abbandonare in lui, vivere nella piena fedeltà ai suoi voleri, essere certi del suo amore sempre fedele. Chi ripone la sua fiducia in ciò che è passeggero e transitorio, anche se apparentemente vistoso e grande, rimarrà sempre deluso, alla pari di chi costruisce la sua casa sulla sabbia. Il Salmista (Sal 116, 8) afferma che ogni uomo è bugiardo e che solo in Dio, non nell’uomo (Sal 118, 8), si deve riporre ogni fiducia. Stando all’insegnamento del Salmista bisogna vivere come coloro che trovano riparo, rifugio e sicurezza solo sotto la protezione di Dio (Sal 16, 8).

Voglio vivere, oggi e sempre, nel pieno abbandono nelle tue mani, Signore

 

N. Giordano

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